«Sulla gestione del Covid qualcosa non ha funzionato. Faremo chiarezza»- Corriere.it

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di Adriana Logroscino

La premier parla dei molti decessi nonostante le «misure che hanno limitato le libertà fondamentali» e che «non replicheremo»: «Altri facevano affari milionari con mascherine e respiratori»

Giorgia Meloni, nel discorso alla Camera, critica la gestione del Covid dei precedenti governi: «Q
ualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d’ora che non replicheremo in nessun caso quel modello». Non solo: «Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica. Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori». L’attacco, nelle dichiarazioni programmatiche della premier davanti ai deputati, è diretto (qui il discorso integrale).

«Purtroppo, non possiamo escludere una nuova ondata di Covid o l’insorgere, in futuro, di una nuova pandemia — dice la presidente del Consiglio, approcciando il tema — ma possiamo imparare dal passato, per farci trovare pronti. L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma, nonostante questo, è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi».

Ragione per cui il governo appena insediatosi seguirà una strategia diversa da quella «che non ha funzionato». E poi promuoverà un’indagine. Quell’impegno a «fare chiarezza» deve leggersi — spiegano fonti di Fratelli d’Italia — con «l’intenzione di dare vita a una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia».

«Spiace che Meloni non sia uscita ancora dalla campagna elettorale», è la reazione a caldo dell’ex ministro della Salute, Roberto Speranza. «Il modello italiano ha messo sempre al centro la tutela del diritto alla salute e l‘evidenza scientifica. Neanche una parola sui immunizzazioni che sono stati il fattore fondamentale per chiudere la fase più dura. Ha forse ancora paura di scontentare i no vax che la hanno votata?».

Gli scienziati, che del resto si erano divisi anche durante la pandemia, assumono posizioni differenti. Parla di «flop» la microbiologa Maria Rita Gismondi: «Era davanti agli occhi di tutti il fallimento della gestione pandemica e, se non avessimo finalmente trovato un leader coraggioso e capace di cambiare rotta, non avremmo più nutrito la speranza di uscire da questo incubo. Mi auguro che il nuovo ministro Orazio Schillaci, possa aprire il suo mandato con una gestione» dell’infezione da Sars-CoV-2 improntata su un ritorno alla normalità»

L’infettivologo Pierluigi Lopalco, che è stato anche candidato dal Pd in Puglia, difende la strategia di contrasto al Covid adottata in Italia. «I governi che hanno affrontato la pandemia in Italia lo hanno fatto seguendo le migliori evidenze scientifiche disponibili. Non abbiamo, come Paese, fatto nulla in difformità a quanto raccomandato da Oms ed Ecdc». Riguardo alle misure, poi, Lopalco ricorda che «lockdown e Green pass sono stati adottati in tutta Europa in misura più o meno simile». E precisa: «Responsabilizzare è più efficace che costringere, ma in situazioni di emergenza e con forti spinte antivacciniste, alimentate anche da forze politiche, a volte la coercizione è necessaria».

Approva l’intenzione di fare chiarezza sulla gestione del Covid, l’infettivologo Massimo Andreoni. «D’accordissimo su qualsiasi commissione che indaghi sugli errori nella gestione della pandemia e che possa far comprendere come migliorare in futuro». Sul fronte politico plaude alla commissione d’inchiesta «per far luce su chi eventualmente abbia lucrato sugli acquisti» Italia Viva.

E Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al San Martino di Genova, che non faceva mistero di ambire al ruolo di ministro della Salute del governo Meloni, approva il cambio di strategia rispetto alle misure restrittive, in caso di recrudescenza del virus. E indica la strada: «La prima cosa da fare è eliminare l’isolamento dei positivi e poi l’obbligo di fare il tampone per entrare in alcune strutture».

25 ottobre 2022 (modifica il 25 ottobre 2022 | 17:52)



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Adriana Logroscino , 2022-10-25 14:38:18 ,

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